Gallerie degli Uffizi di Firenze e l’effetto Chiara Ferragni
Un’operazione di marketing nata da una polemica, che genera un notevole interesse specialmente da parte dei giovanissimi nei confronti dell’arte e degli Uffizi nello specifico.
Presentazione di VISIONE: il pacchetto completo per la tua presenza digitale.
Non hai potuto seguire il webinar di mercoledì 1 luglio 2020?
Nessun problema, lo trovi qui sotto!!
Nella sua nuova veste grafica, il pacchetto VISIONE viene proposto in tutta la sua potenzialità. Il video dura circa 15 minuti ed è indicato per piccole imprese, negozi e professionisti.
VISIONE nasce da una richiesta latente di tante attività che sono sprovviste di una struttura digitale (sito web, social media, newsletter) che permetta un’esposizione ricca di informazioni e che non venga a costare un patrimonio.
La forza di questo pacchetto è la possibilità di avere una struttura che permette di avere un minimo di risultati anche nel breve periodo, per poi puntare al medio-lungo termine.
Purtroppo troppo spesso si privilegia un’esposizione dirompente e compulsiva, a discapito di una pianificazione lenta ma efficace nel medio-lungo periodo.
Il video dura circa 15 minuti ed è indicato per piccole/medie imprese, negozi e professionisti.
Guarda il video
I giovanissimi preferiscono chattare sui videogiochi?
Un articolo molto interessante che pone un quesito: “Chattare sui videogiochi è il futuro del social networking? Forse no, ma l’abitudine diffusa tra i ragazzi dice molto su una nuova idea di socialità.”
Un nuovo modo di vivere il mondo ludico: questa abitudine a chattare sui videogiochi ha trasformato gli stessi in qualcosa di fatto molto simile ai social network. Ormai è un’abitudine consolidata: riprendere la partita su Fortnite o occuparsi del proprio giardino su Animal Crossing sono un modo come un altro per vivere momenti di socialità con amici e conoscenti.
Fonte: Inside Marketing
https://www.insidemarketing.it/chattare-sui-videogiochi-perche-piace/
🚀 Un APP che ci premette di fare un balzo…nel futuro!
Un articolo emozionante riguardo l’app AR Cut & Paste, che sfrutta la realtà aumentata per fare copia e incolla di oggetti appartenenti al mondo “fisico”, trasferendoli in quello digitale!
Benché diversi brand abbiano utilizzato la “realtà aumentata” per aumentare la “customer experience”, siamo solo nella prima fase di sperimentazione di questa nuova tecnologia, che sicuramente ci trascinerà in un cambiamento epocale.
Sul proprio account Twitter, lo sviluppatore ha pubblicato un video in cui rivela la principale funzione di AR Cut & Paste, cioè quella di usare la realtà aumentata per fare copia e incolla di oggetti reali, “caricandoli” già ritagliati su Photoshop, l’unico software per ora supportato dall’applicazione. Generalmente una simile procedura implica uno scatto fotografico dell’oggetto con uno smartphone, poi il trasferimento del relativo file sul computer e successivamente il caricamento all’interno di un software (come Photoshop) per realizzare il ritaglio e l’eventuale ritocco della figura, adattandola a un altro sfondo, digitale.
Fonte: Inside Marketing
https://www.insidemarketing.it/app-sfrutta-realta-aumentata-per-fare-copia-e-incolla-di-oggetti/
Consulenza Digitale puntata 1: aiutare i negozi a ripartire
I
n questo momento di grande difficoltà, che passerà alla storia come uno dei momenti più difficili degli ultimi decenni, siamo chiamati ad uno sforzo incredibile. Quello che possiamo fare per aiutare la nostra comunità è DONARE: ognuno è chiamato a donare ciò che può, noi abbiamo deciso di donare la nostra conoscenza degli strumenti digitali.
Oggi parliamo dello scenario nel dopo coronavirus: come aiutare i negozi a ripartire, tramite le consegne a casa e gli strumenti di digital marketing a supporto
Guarda il video
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Nell’evoluzione dei modelli, è evidente l’inarrestabile ascesa di quella che viene definita la marketplace economy – detta anche platform economy – che comprende quelle imprese che forniscono agli utenti una piattaforma di servizi senza intermediari (come ad esempio AirBnb o Uber). La pandemia è stata di fortissimo impulso per il commercio elettronico in Italia e nel mondo. Secondo Netcomm l’ecommerce è il settore che crescerà di più (fino a +55%) a livello mondiale, seguito da modern food retail (fino a +23%) e vendita all’ingrosso di prodotti farmaceutici (fino a +15%).
In Italia c’è stato un vero e proprio boom: in un solo mese dall’inizio della crisi sanitaria si è registrato un salto evolutivo verso il digitale di 10 anni: le abitudini di acquisto e i comportamenti dei consumatori italiani si sono spostati a favore dell’ecommerce. Dall’inizio del 2020 a oggi sono 2 milioni i nuovi consumatori online in Italia (in tutto 29 milioni), 1,3 milioni dei quali, secondo le stime di Netcomm, sono da attribuire all’impatto dell’emergenza sanitaria del Covid-19. Negli stessi mesi dello scorso anno (da gennaio e maggio 2019), infatti, si registravano 700.000 nuovi consumatori. All’inizio della quarantena da coronavirus, nel mondo della grande distribuzione organizzata in Italia, si è registrata una prevedibile impennata di vendite; data l’elevata percentuale di persone che hanno ordinato online la GDO è stata colta impreparata ed è andata in affanno. Con il passare dei giorni c’è stata invece un’ascesa dei negozi di vicinato, e quelli costretti a chiudere in un primo tempo si sono organizzati per le consegne a casa e hanno scoperto gli strumenti online. Alcuni esercizi stanno tentando la strada dell’home delivery, con la necessità di pubblicizzare questa nuova attività e lo stanno facendo attraverso i mezzi che hanno a disposizione: innanzitutto i social network e le piattaforme di messaggistica. In modo sostanzialmente improvvisato i negozi di vicinato stanno imboccando una nuova strada, quella del marketplace.
Difficilmente i consumatori rinunceranno a questa comoda pratica: è tempo di cogliere questa straordinaria occasione e di farsi trovare pronti!
Purtroppo troppo spesso si privilegia un’esposizione dirompente e compulsiva, a discapito di una pianificazione lenta ma efficace nel medio-lungo periodo.